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Codice della proprietà industriale

07 April 2010

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Il 19 marzo 2005 è entrato in vigore il Decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 che, attraverso 246 articoli suddivisi in 4 capi licenzia il nuovo Codice dei Diritti di Proprietà Industriale.
Per la prima volta in Italia viene introdotta una disciplina unitaria ed organica che riordina la materia della Proprietà Industriale, prima affidata ad obsoleti Regi Decreti, accorpandola e riordinandola.
Restano fuori da tale accorpamento soltanto le materie che regolano il diritto d'autore, le norme di recepimento delle biotecnologie e la disciplina ad hoc per i nomi a dominio.
La struttura del nuovo Codice ricalca quella degli accordi internazionali in materia, principalmente quella dell'Accordo Trips, ed ha il merito di aver ricomposto la frantumazione normativa precedente riunificandola, con il grande merito di agevolare il compito del fruitore nel seguire i singoli percorsi normativi a sostegno, non solo della certezza del diritto, ma anche e soprattutto della competitività delle imprese; esso contiene importanti revisioni innovative sul merito degli istituti, la gestione amministrativa ed i mezzi di tutela giurisdizionale.
Fa costante riferimento al diritto comunitario, ai trattati internazionali, ai principi del diritto industriale comparato con quello dei Paesi più avanzati industrialmente.
Necessita per una maggiore completezza e puntualità di un indispensabile Regolamento di attuazione perché istituti importanti, come quello dell'Opposizione, possano trovare applicazione anche nella legislazione italiana, completando, pertanto, l'opera di avanzamento sul piano legislativo della materia della Proprietà Industriale.